lunedì 28 giugno 2010

Piada e le varianti

Piada e le varianti

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Caratteristica soprattutto dell'Appennino tra Forlì, Cesena e Rimini, è diffusa anche nel ravennate e nel resto della Romagna, fino a sconfinare nel Montefeltro, nella provincia di Pesaro e Urbino e nella Repubblica di San Marino. Non si presenta ovunque uniforme: ad esempio, la piadina forlivese, cesenate e ravennate è più spessa (per alcuni sa più di pane, insomma), mentre nel riminese (piada) tendono a stenderla molto sottile; quella pesarese, chiamata anche crescia o crostolo nell'entroterra, è sfogliata e saporita.
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La piadina romagnola

La piadina romagnola

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La piadina romagnola , è un prodotto alimentare composto da una sfoglia di farina di frumento, strutto (o olio di oliva), sale e acqua, che viene tradizionalmente cotto su un piatto di terracotta, detto teglia (teggia in romagnolo) , ma oggi più comunemente viene cotta su piastre di metallo oppure su lastre di pietra refrattaria chiamate testo. È, per dirla con Giovanni Pascoli, «il pane, anzi il cibo nazionale dei Romagnoli»: in realtà, lo era innanzitutto per i più poveri. La piadina romagnola è inserita nell'elenco dei Prodotti agroalimentari tradizionali italiani della regione Emilia-Romagna.